-Una sneaker che rivoluziona il modo di vestire-

-Una sneaker che rivoluziona il modo di vestire-

Spesso si spende soldi senza sapere per cosa. Può sembrare banale ma una semplice sneaker può avere una storia talmente interessante da giustificarne delle volte i prezzi esorbitanti. 
Stiamo parlando delle Nike Dunk.

Hanno quasi 40 anni ma sono più contemporanee che mai!!

Le Nike Dunk insegnano come un modello di sneakers sia stato in grado di riunire moda, arte, musica, sport e pop culture sotto un’unica suola.

Nascono nel 1985 e, sebbene attualmente sul mercato spopolino, non si può dire abbiano sempre avuto vita facile. Nelle parole di Virgil Abloh: «La Dunk è una scarpa che va oltre il più classico oggetto inanimato». Questa è una storia composta da molti sotto-capitoli, una storia che a sua volte ne contiene delle altre e fanno tutte capo ai riadattamenti che Nike ha concepito nel corso degli anni. Dalle originali Nike Dunk nasceranno infatti le Nike SB Dunk, le Nike Dunk Pro B e le Nike Dunk CO.JP, tutte con piccole variazioni ma che per gli appassionati di sport e sneakers hanno significato molto, sancendo così il successo di cui oggi la linea gode. Micro rivoluzioni che si intersecano fra loro, e a loro volta nelle vite degli sportivi che le hanno indossate o degli artisti che le hanno ripensate.

 

Ideate da Peter Moore e da alcune linee Nike già esistenti (Air Force 1, Terminator, Air Jordan 1, Legend), le Nike Dunk debuttano come scarpa per giocare a basket nell’agosto del 1985, quasi 40 anni fa, in versione alta a proteggere le caviglie - da qui “high” nel nome del modello di scarpe.
Che debuttino proprio in quegli anni in questo sport non fu certo una scelta casuale: il basketball stava vivendo la sua
golden age grazie al talento di Michael Jordan, e il brand sviluppò 7 modelli coordinati ai colori dei college americani più famosi lanciandole con lo slogan “Be True to Your School”.



Nel corso degli anni, specialmente a 
metà anni 90, il mondo dello Skate inizierà ad interessarsi particolarmente al mondo DUNK.
Iniziarono dunque collaborazioni che portarono alla nascita di DUNK SB, dedicato appunto al mondo dello SkateBoard. Da qui un semplice modello di scarpa divenne oggetto di collezionismo, attirando l'attenzione di SUPREME e altri brand.

Quello che sembrava essere un fenomeno impossibile da arrestare vide però un momento di declino: Per decenni le Nike Dunk uscirono fuori dai riflettori, tornando a far parlare di se grazie anche ai like di Travis Scott, Kylie Jenner che apriranno al marchio un’enorme finestra sulla maggior parte della popolazione - esterna quindi ai mondi sportivi o artistici nei quali erano sempre rimaste. Nel 2019 la collaborazione con Virgil Abloh e il suo Off-White diventa una delle più travolgenti, così come nel 2020 la Travis Scott x Nike SB Dunk Low Cactus Jack. Chi non riesce a compare le Dunk quando escono i nuovi modelli, si riversa improvvisamente su quelli vintage, arricchendo così un mercato ormai quasi dimenticato.

Ad oggi, acquistare un paio di Nike Dunk - nuove o vintage che siano - è una vera e propria missione, così come risulta difficile contare le innumerevoli release lanciate negli ultimi anni. Collaborazioni con artisti, altri brand o riedizioni delle Dunk vintage - un vero e proprio mondo a sé stante nell’universo delle sneakers, che alle volte ha faticato ad aprirsi alle taglie femminili ma che piano piano sta riuscendo a soddisfare la totalità del pubblico.
Questa scarpa scrive così non una pagina nel libro della moda ma un intero inserto dedicato, che vede la sua silhouette essere di nessuno come di tutti.
Noi di Feelingud ci impegniamo affinché questo affascinante mondo, sia accessibile a tutti con un semplice click.
Lunga vita, Nike Dunk!

Torna al blog

1 commento

Interessante . È da un po’ che mi chiedevo come fosse scoppiata la moda Dunk ma per un motivo o un altro non ho mai cercato . Ottima informazione per gli amanti delle sneakers 😁

Anonymous

Lascia un commento

Si prega di notare che, prima di essere pubblicati, i commenti devono essere approvati.